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Le metodologie PERT, CPM ed EVM sono alla base del Project Management: tecniche fondamentali per pianificare e controllare tempi e costi di progetto.

Metodologie di Project Management per il successo: PERT, CPM, EVM

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Nel panorama attuale del Project Management, la capacità di gestire progetti complessi con precisione e controllo è fondamentale per garantire il successo a lungo termine. Tecniche avanzate come il Critical Path Method (CPM) , ovvero il metodo del percorso critico, e l’Earned Value Management (EVM) sono strumenti potenti nelle mani di project manager esperti, poiché permettono di pianificare e monitorare le attività in modo da massimizzare l’efficienza e minimizzare i rischi. Si tratta di tecniche essenziali per ottenere controlli di progetto efficaci che supportano il governo del progetto.

In questo articolo, esploreremo come queste metodologie avanzate possano contribuire al successo dei progetti, rendendo il project manager e il suo team più preparati ad affrontare le sfide quotidiane. Attraverso esempi pratici e casi di studio, vedremo come il CPM e l’EVM possano essere applicati in situazioni reali per migliorare la gestione dei progetti complessi.

La pianificazione del progetto

La pianificazione del progetto è un processo complesso che comprende:

  • la definizione dello scopo del lavoro (ambito),
  • il programma di progetto (tempi) per programmare le attività necessarie alla realizzazione del progetto nel rispetto delle scadenze contrattuali,
  • il budget di progetto (costi) che stabilisce gli obiettivi economici e finanziari da rispettare. 
Complesso immobiliare
Progetto complesso immobiliare

Nei progetti complessi, il piano di progetto (project plan) prevede anche specifici piani per la gestione dei Rischi, Qualità, Modifiche contrattuali (change) e altri aspetti chiave. Tali processi devono essere gestiti in modo integrato per garantire controlli di progetto (project controls) efficaci.

In grandi progetti come la costruzione di una linea metropolitana o un complesso immobiliare, il capitolato tecnico del contratto prevede la redazione di piani di progetto dettagliati, da sviluppare nella fase di project planning e approvare con la committenza.

👉 Qui entra in gioco la competenza del project manager: deve conoscere a fondo i processi di Project Management e Control, per garantire una gestione efficace e il rispetto degli obiettivi.

Ma quali sono le competenze essenziali?

  • Qualsiasi progetto, anche il più piccolo, deve rispettare tempi e costi per avere successo.
  • Un conto è gestire un progetto da 20.000 euro in tre mesi, un altro è gestire un progetto da 100 milioni di euro in 30 mesi.
  • Per diventare un project manager di successo, servono esperienza sul campo, ma anche una solida base metodologica e culturale.

Focus su tempi e costi

Esploreremo tre metodologie chiave per la gestione dei progetti:

  • PERT (Program Evaluation and Review Technique);
  • CPM (Critical Path Method);
  • EVM (Earned Value Management).

Vedremo come queste tecniche possano migliorare la gestione dei progetti complessi, attraverso esempi pratici e casi di studio.

Se sei già esperto e vuoi approfondire la relazione tra CPM ed EVM, ti consiglio il nostro approfondimento: 👉 Earned Value e Critical Path: come ottenere una sinergia perfetta

Tecniche di Planning e scheduling

Tra le prime tecniche moderne sviluppate nel Project Management troviamo:

  • Diagramma di Gantt (1910), sviluppato dall’ing. Henry Laurence Gantt;
  • Critical Path Method (CPM) (1957);
  • Program Evaluation and Review Technique (PERT) (1958).

📌 Curiosità su Henry Gantt: Era un ingegnere meccanico, ma si occupava anche di ottimizzazione e management. Il suo diagramma, sviluppato oltre un secolo fa, è ancora oggi uno strumento di riferimento nel Project Management.

🔹 Tuttavia, il diagramma di Gantt ha delle limitazioni: è utile solo per progetti relativamente piccoli (fino a circa 50 attività).
Per progetti più complessi, con centinaia o migliaia di attività, si utilizzano le tecniche di programmazione reticolare (CPM e PERT).

Fig. 1 Diagramma di Gantt

Tecniche di programmazione reticolare: CPM e PERT

Le tecniche di planning e scheduling fondamentali per progetti complessi sono due:

  • PERT (Program Evaluation and Review Technique).
  • CPM (Critical Path Method).

Entrambe rappresentano strumenti essenziali per gestire progetti caratterizzati da:

  • Migliaia di attività da coordinare.
  • Centinaia di stakeholder coinvolti.
  • Vincoli tecnici, costruttivi e logistici da rispettare.

In questi contesti, non è sufficiente assegnare date di inizio e fine alle attività. È necessario integrare la pianificazione con ulteriori elementi chiave, tra cui:

  • Le interazioni tecnico-costruttive tra le attività (logica esecutiva).
  • La disponibilità delle risorse e la gestione dei carichi di lavoro.
  • La sequenza tra le fasi progettuali (dalla progettazione agli acquisti, fino al collaudo).

Tutti questi aspetti si traducono in relazioni logiche tra le attività che, opportunamente modellate, danno origine a un reticolo logico. Questo rappresenta graficamente il flusso operativo del progetto (fig. 2).

Affinché un programma sia realmente fattibile, esso deve essere coerente, rispettare i vincoli e tener conto della reale disponibilità delle risorse, in primis la forza lavoro.

Se nei progetti semplici quest’analisi può essere svolta manualmente o con strumenti base come Excel, in progetti complessi (es. 5.000 attività) servono strumenti professionali per:

  • Gestire le interazioni.
  • Sviluppare piani realistici.
  • Aggiornare costantemente il programma in base all’avanzamento.

In questi casi, l’applicazione del CPM supportata da software specializzati diventa indispensabile.

🔹 Oggi, PERT e CPM costituiscono la base dei principali software di Project Management, come Primavera P6 e Microsoft Project.

Origini e sviluppo delle tecniche PERT e CPM

Queste tecniche furono sviluppate e adottate negli anni ’50 da enti governativi e società di consulenza leader nel settore:
·  Il CPM fu sviluppato nel 1957 da DuPont e Remington Rand per ottimizzare i tempi nella produzione industriale.

·  Il PERT fu introdotto nel 1958 dalla Marina Militare USA per la gestione del programma Polaris.

·  Altre istituzioni chiave nello sviluppo di queste tecniche furono il Dipartimento della Difesa USA, RAND Corporation e Booz Allen Hamilton.

Critical Path Method (CPM): controllo del tempo nei progetti complessi

Questa tecnica è tra le più conosciute e utilizzate per pianificare e controllare progetti complessi.

📌 A cosa serve?

  • Individuazione del percorso critico: → Consente di focalizzarsi sulle attività che influenzano direttamente la durata del progetto.
  • Monitoraggio continuo dei progressi: → Rileva subito eventuali ritardi e le loro cause, consentendo interventi tempestivi prima che influiscano sull’intero progetto
  • Ottimizzazione delle risorse: → Aiuta a gestire e allocare risorse in modo più efficiente, focalizzandosi sulle attività critiche

📌 Esempio pratico:

Un’impresa edile sta realizzando un complesso residenziale. Tramite CPM, il project manager individua le fondazioni come attività critica. Se il reperimento dei materiali per le fondazioni subisse un ritardo, ciò influenzerebbe l’intero cronoprogramma del progetto.

Questo è un esempio semplice, ma nei progetti complessi, l’individuazione delle attività critiche è indispensabile per costruire piani realistici e aggiornabili.

Poiché la situazione si evolve continuamente, è fondamentale monitorare dinamicamente il progetto e rilevare tempestivamente eventuali modifiche al percorso critico.

✅ In definitiva,

Il CPM è particolarmente efficace nei contesti dinamici. Grazie a questa tecnica, il project manager può:

  • Aumentare temporaneamente le risorse su attività critiche.
  • Riprogrammare quelle non critiche per ridurre l’impatto di eventuali ritardi.

✅ In definitiva, il CPM si rivela prezioso proprio in questi contesti.
Grazie a questa metodologia, il project manager può prendere decisioni immediate, come:
Aumentare la fornitura di risorse per evitare rallentamenti.
Riprogrammare attività meno critiche per ridurre l’impatto di eventuali ritardi.

📊 Visualizzazione: CPM + Gantt

La figura seguente mostra un programma sviluppato con Primavera P6, combinando:

  • il diagramma di Gantt, ancora oggi uno strumento molto utile, soprattutto quando deriva da un reticolo strutturato;
  • il reticolo logico CPM.
Diagramma Gantt e reticolo CPM realizzati con Primavera P6 per la gestione di un progetto complesso
Esempio di pianificazione avanzata: Gantt chart e reticolo logico CPM sviluppati con Primavera P6.

Il Program Evaluation and Review Technique (PERT): il controllo del tempo nelle situazioni di incertezza

Il Program Evaluation and Review Technique (PERT) è una metodologia sviluppata per gestire progetti in cui la durata delle attività non può essere definita con precisione

📌 Quando si utilizza?
👉 Tipicamente viene applicato in progetti di sviluppo, dove esistono pochi o nessun dato storico su cui basare le stime di durata delle attività. Inoltre in tali progetti le incertezze sono particolarmente elevate.

📌 Qual è la differenza tra CPM e PERT?

  • CPM → Utilizzato quando le durate delle attività sono note con certezza.
  • PERT → Più adatto a progetti con elevata incertezza, in cui si utilizzano stime probabilistiche

📌 Come funziona?

Il PERT calcola le durate delle attività in modo probabilistico; inoltre considera tre scenari per ogni attività:

  • Tempo Ottimistico (TO) → La durata minima possibile.
  • Tempo Probabile (TP) → La durata più realistica.
  • Tempo Pessimistico (TPe) → Il tempo massimo, in caso di problemi.

Esempio pratico di calcolo PERT

Il metodo PERT utilizza la formula della durata attesa, basata sulla distribuzione Beta:

Dove:

  • to = tempo ottimistico (minimo),
  • tm = tempo più probabile,
  • tp = tempo pessimistico (massimo),
  • te = tempo atteso.

📌 Esempio numerico di applicazione CPM e PERT

Supponiamo di avere un progetto con le seguenti attività, per ciascuna delle quali sono stati stimati tre valori di durata:

Calcolata la durata attesa te per ciascuna attività, questo valore può essere utilizzato per il calcolo della durata complessiva del progetto. Dobbiamo sviluppare il reticolo logico delle attività ed individuare il percorso critico (Critical Path).

Il reticolo logico è rappresentato da questa figura:

Figura 2 reticolo CPM -ADM

Dopo aver analizzato il nuovo reticolo logico e utilizzato i valori te (attesi) calcolati con la formula PERT, il percorso critico risultante è:

🔹 Percorso Critico: A → B → C → G.
🔹 Durata totale del progetto (basata sul percorso critico con PERT): 19,0 giorni.

La durata totale del progetto va intesa come “durata minima” necessaria per completare il progetto.  ​

Le moderne soluzioni software di Schedule Risk Analysis (QSRA)

Oggi, grazie agli strumenti di QSRA (Quantitative Schedule Risk Analysis), è possibile superare il dualismo tra CPM e PERT.

📌 Cosa permettono di fare?

  • Integrare intervalli di incertezza nelle durate delle attività.
  • Considerare la variabilità e il rischio in modo più accurato.
  • Calibrare range specifici di probabilità per ottenere previsioni più realistiche.

In definitiva, questi strumenti consentono un’analisi del rischio più sofisticata, andando oltre i limiti dei modelli tradizionali di scheduling.

Earned Value Management (EVM): il controllo integrato dei tempi, costi e performance del progetto

Negli anni successivi allo sviluppo delle metodologie CPM e PERT, l’attenzione si spostò verso aspetti organizzativi e di processo, portando allo sviluppo di metodologie più sofisticate, come l’Earned Value.

Le grandi potenzialità dell’EVM

L’Earned Value Management (EVM) è una metodologia avanzata di controllo di progetto che consente di ottenere una visione integrata dell’andamento del progetto, combinando misurazioni di costo, tempo e avanzamento del lavoro per offrire un quadro complessivo e accurato delle performance.

Si tratta di una metodologia che permette al project manager di monitorare costantemente i costi sostenuti rispetto a quelli previsti a budget, i lavori eseguiti rispetto a quelli pianificati e di analizzare gli scostamenti in termini economici e temporali, valutando nel contempo le performance ottenute sui costi e sui tempi.

In definitiva, è un sistema che consente controlli di progetto e monitoraggio sofisticati, ancora quasi del tutto sconosciuto in Italia.

Origini e sviluppo dell’Earned Value Management (EVM)

L’Earned Value Management (EVM) nasce nei primi anni ’60 nell’ambito del progetto Minuteman (1962), con l’obiettivo di sviluppare un sistema integrato di controllo tempi-costi (Integrated time-cost progress monitoring system).

1967 → Il Dipartimento della Difesa USA (DOD) sviluppa i C/SCSC (Cost/Schedule Control System Criteria), un sistema di pianificazione e controllo integrato tempi-costi, adottato da tutti gli appaltatori coinvolti nei progetti del DOD.

1971-1972 → Vengono pubblicate le prime istruzioni operative per l’implementazione dell’EVM, tra cui:
🔹 “DOD INSTRUCTION 7000.2”.
🔹 “DOD/C/SCSC Implementation Guide”.

✅ Questa fase segna un momento storico per il Project Management, poiché per la prima volta si introduce un sistema di controllo progetto (project controls) strutturato, capace di riconoscere l’interdipendenza tra tempi, costi e performance tecniche.

  • 1991 → I C/SCSC si evolvono nei EVMS (Earned Value Management Systems), adottati nel 1998 come Standard ANSI 748.
  • 1996 → Il PMI (Project Management Institute) include il concetto di Earned Value nel PMBOK, riconoscendolo ufficialmente come strumento di gestione progetti.
  • 1998 → Il Dipartimento della Difesa USA (DOD) adotta lo Standard ANSI EVMS 748-98, formalizzando l’EVM come sistema di controllo nei progetti governativi e industriali.
  • 2002 → L’APM (Association for Project Management) e il Ministero della Difesa UK adottano l’Earned Value, ampliandone l’uso a livello internazionale.
  • 2018ISO 21508:2018 → L’Earned Value Managemenhttps://www.casinelli.net/congruenza-tra-metriche-earned-value-e-critical-path/t diventa uno standard internazionale, riconosciuto come metodologia fondamentale per la gestione dei progetti e dei programmi.

Metrica EVM

La spiegazione completa della metodologia EVM esula dallo scopo di questo articolo. Potrete trovare maggiori informazioni in questo 👉 Earned Value e Critical Path: come ottenere una sinergia perfetta.

In sintesi, l’Earned Value Management (EVM) si basa su tre parametri di base, da cui derivano indicatori chiave di performance:

  • Planned Value (PV) → Valore del lavoro pianificato fino a una data specifica.
  • Earned Value (EV) → Valore del lavoro effettivamente svolto alla stessa data.
  • Actual Cost (AC) → Costo effettivo sostenuto per il lavoro svolto.

Da questi tre parametri si ottengono i principali indicatori per valutare l’andamento del progetto:

📌 Variazione dei costi e dei tempi

  • Cost Variance (CV = EV – AC) → Se negativo, indica un sovraccosto.
  • Schedule Variance (SV = EV – PV) → Se negativo, indica un ritardo.

📌 Indici di performance

  • CPI → Misura l’efficienza nell’utilizzo del budget.
  • SPI → Valuta l’aderenza alle tempistiche pianificate.

✅ Queste metriche permettono di anticipare criticità future e di pianificare azioni correttive efficaci. In sintesi:

  1. Previsione accurata delle performance future → CPI e SPI permettono di anticipare scostamenti e stimare l’efficacia del piano.
  2. Integrazione tra tempi, costi e performance → A differenza di tecniche focalizzate su un singolo aspetto, l’EVM offre una visione integrata e strutturata.
  3. Decisioni correttive tempestive → Segnala in anticipo eventuali deviazioni da budget o calendario, consentendo interventi immediati.

Il grafico seguente riassume le grandezze principali associate alla metrica earned value:

Curva PV, EV e AC con le metriche principali: CV, SV, BAC, ETC ed EAC nel controllo progetti.
Rappresentazione grafica delle metriche principali dell’Earned Value Management: Planned Value (PV), Earned Value (EV), Actual Cost (AC), con evidenza di CV, SV, BAC, ETC, EAC.

Esempio di EVM in azione

Supponiamo che, ad una certa data, i valori siano:

  • PV (Planned Value) = 100k€,
  • EV (Earned Value) = 90k€,
  • AC (Actual Cost) = 110k€.

📌 Calcoliamo gli indici EVM:

Cost Variance (CV) = EV – AC → 90k – 110k = -20k€ → Sovraccosto di 20.000€.

Schedule Variance (SV) = EV – PV → 90k – 100k = -10k€ → Ritardo di 10.000€ rispetto alla pianificazione.

Cost Performance Index (CPI) = EV / AC → 90k / 110k = 0,82 → Ogni euro speso ha prodotto solo 0,82€ di valore.

Schedule Performance Index (SPI) = EV / PV → 90k / 100k = 0,9 → Il progetto sta procedendo al 90% della velocità prevista.

Sintesi:
Questi dati permettono al project manager di valutare l’andamento del progetto in tempo reale e di adottare strategie correttive mirate.

Approccio integrato per un successo garantito

Sebbene EVM e CPM siano strumenti potenti anche singolarmente, il loro utilizzo combinato offre risultati ottimali nel controlli di progetto , supportando la direzione nel processo decisionale.

  • Il CPM fornisce un quadro chiaro delle scadenze e delle attività critiche.
  • L’EVM consente di tenere sotto controllo i costi e valutare se le risorse sono impiegate efficacemente.
  • Insieme, offrono una visione globale del progetto, riducendo le incertezze e migliorando l’efficienza della gestione.

Quando utilizzata insieme alla tecnica CPM, la metodologia EVM permette di controllare qualsiasi progetto, anche il più complesso, e mantenerlo sulla rotta stabilita.

Un caso di studio

Questo articolo che ho pubblicato sul PM World Magazine descrive un caso reale di applicazione della metodologia EVM. (Casinelli, M. (2020). Integrated Project Control System based on EVM methodology: a
case history for Quadrilatero programme, Italy; PM World Journal, Vol. IX, Issue IX, September
.)

Qui si trova una presentazione tenuta all’Ordine degli Ingegneri di Latina.

Oltre le metriche: l’EVM come rivoluzione organizzativa

L’adozione dell’Earned Value Management System (EVMS) ANSI 748 non si limita a introdurre un sistema di misurazione delle performance di progetto: essa rappresenta una trasformazione organizzativa che impatta profondamente su processi, ruoli e strutture decisionali.

📌 Perché l’EVMS è una rivoluzione?

Supera la logica del semplice controllo di costi e tempi, fornendo un sistema integrato che lega performance, risorse e obiettivi strategici.

Impatta sulla struttura organizzativa, richiedendo un coinvolgimento attivo di tutte le funzioni aziendali (PMO, finance, procurement, operations).

Introduce processi standardizzati, migliorando la coerenza delle informazioni e la capacità di prendere decisioni basate su dati concreti.

📌 Gli EVMS ANSI 748 come strumento di governance aziendale

  • Strutturano i processi di pianificazione e controllo, rendendoli più efficaci e trasparenti.
  • Favoriscono la comunicazione tra stakeholder, garantendo che tutti i livelli organizzativi abbiano accesso a dati coerenti e affidabili.
  • Abilitano una gestione predittiva → invece di rilevare problemi a posteriori, l’EVMS permette di prevedere ritardi e scostamenti, favorendo azioni correttive tempestive.
  • ✅ Cosa vuol dire per una azienda?
  • Le aziende che implementano EVMS ANSI 748 non si limitano più a monitorare i costi di progetto ex post, ma integrano la gestione della pianificazione, dell’esecuzione e del controllo in un unico sistema, rendendo il Project Management un processo aziendale strategico.

📌 Conclusione
L’EVMS non è solo uno standard: è un sistema integrato per pianificare, misurare e controllare l’avanzamento dei progetti. Adottarlo significa rafforzare il processo decisionale e migliorare concretamente la gestione.

Se desideri una visione più strategica sull’integrazione tra controllo dei tempi e performance di progetto, ti consiglio di leggere anche questo articolo: 👉 “Earned Value e Critical Path: come ottenere una sinergia perfetta”

Conclusione: Progetti di successo con tecniche avanzate

Vuoi migliorare davvero la gestione dei tuoi progetti? Tecniche come il CPM e l’EVM aiutano a controllare tempi, costi e performance, evitando ritardi e sprechi.

In un mercato sempre più competitivo, padroneggiare queste metodologie è essenziale per ottenere risultati concreti e migliorare la tua carriera.

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